Madre Margherita, innamorata di Gesù, suo dolce Sposo Crocifisso, seppe costruire la propria vita e quella della Congregazione sul Vangelo. Tale progetto evangelico di vita era illuminato e sorretto da uno specifico punto di riferimento ispirazionale: collocare al centro della sua vita un amore ardente al Sacro Cuore di Gesù nell’Eucaristia in un atteggiamento di adorazione, di lode, di ringraziamento, di immolazione e di riparazione.
Nella sua corrispondenza, in modo particolare nelle lettere ai confessori e alle consorelle, come pure nel ricordo delle consorelle che ebbero la fortuna di vivere con Lei e che ricevettero la luce che emanava dal suo esempio e dalle sue parole, c’è una frase che riassume tutta l’intensità e l’autenticità della sua vita spirituale:
«Amiamo l’Amore!».
Figlia devota e seguace fedele del Serafino d’Assisi, che portava nell’anima un incendio di carità e chiedeva a Dio di «morir d’amore», ne incarnò pienamente lo spirito e in quella sua frase altro non fece che riecheggiare il sospiro del Padre Serafico «Amiamo l’Amore!». L’Amore al quale Madre Margherita si riferiva e al quale voleva che tutto, in lei e nelle sue figlie e sorelle, fosse riferito, non era qualcosa di astratto, terreno o sentimentale: era Dio stesso, la Trinità Sacrosanta, l’inizio e il fine di tutti gli esseri, il termine supremo dei desideri e degli ideali, Colui che il nostro Padre San Francesco d’Assisi chiamava: «sommo Bene, ogni Bene, tutto il Bene» e al Quale diceva: «Tu solo sei buono! Tu sei carità, amore!».
Madre Margherita ripeteva: «Il frutto dell’Amore è che spesso mi pare di bruciare… Oh, immergiamoci in quell’oceano di Amore infinito, di Amore eterno!… Amiamolo fino alla follia! E quando potremo amarci lassù? E quando saremo un solo amore? Un solo fuoco? Una sola luce? Un solo tutto?… Oh, come si sente stanco, sfinito, liquefatto il povero cuore della sua piccola figlia!». Sono solo alcune delle tante frasi che ricorrono frequentemente nelle sue lettere.
La sorgente da cui erompeva questa carità era: una fede profonda, semplice, senza ombre e senza problemi, viva e vissuta; una speranza assoluta e senza tentennamenti, anche nei momenti più critici della vita. Su tale fondamento di fede e di speranza, si innalzava un’umiltà profonda e convinta, congiunta con una lotta continua all’amor proprio, con uno spirito di povertà che raggiunse i limiti della sopportazione umana, con una obbedienza che talvolta sembrò toccare l’assurdo, con un amore alla Regola e alla Congregazione che si estendeva anche ai minimi particolari; nello stesso tempo, si sprigionava una carità, immensa come il mare, verso il prossimo, specialmente verso la gioventù povera e abbandonata, un anelito missionario che la spinse a conquistare i continenti, un ardente amore alla Chiesa e al Papa, che si manifestò grande e commovente specialmente negli ultimi anni della sua vita. Ripeteva con significativa frequenza:
«amiamo l’Amore; l’Amore non è amato perché non è conosciuto; facciamo conoscere l’Amore e sarà amato».
Madre Margherita bruciava dal desiderio di salvare le anime.
«Amiamo l’Amore!»: è questo il vertice verso il quale confluivano e nel quale si saldavano tutti i movimenti dell’anima e le ascensioni spirituali di Madre Margherita.
Giustamente, perciò, in modo particolare da noi sue figlie spirituali, Madre Margherita può e deve essere considerata maestra di santità e guida sicura nella scienza dell’Amore.
La personalità di Madre Margherita e la sua spiritualità sono altrettanti messaggi d’amore. Tutta la sua vita è la dimostrazione pratica di un amore, forte come la morte, che l’ha guidata a salire, sorridente, il suo Calvario e le ha fatto bere, fino in fondo, il calice amaro del dolore, consumando così il suo anelito di dedizione a Dio e alle anime.