Conserviamo con amorosa cura molte lettere (circa 200) da lei scritte ai suoi direttori spirituali e alle sue figlie e sorelle lontane o anche vicine, con cui desiderava mantenere un contatto vivo.
Ci forniscono molte informazioni sulla sua opera formativa. Ricordiamo, in particolare, due aspetti. Uno, di carattere più personale, consisteva nell’esortare e stimolare le consorelle a corrispondere fedelmente e generosamente al dono altissimo della vocazione, facendo di tutta la vita una risposta d’amore all’amore del loro Sposo Crocifisso. L’altro, di carattere più apostolico, consisteva nell’inculcare il principio che l’apostolato, qualunque ne sia l’ambito, è una componente fondamentale della loro vocazione religiosa. In questo contesto è costante l’invito ad “amare l’Amore” e a farlo conoscere ed amare.