Margherita De Brincat (1862-1952), di cui è in corso il processo di beatificazione presso la Congregazione dei Santi a Roma, era una donna forte, coraggiosa e lungimirante.
Virginia De Brincat – così fu chiamata al battesimo – a 15 anni aveva fatto voto di verginità e l’8 dicembre 1877 era stata accolta nell’Associazione delle “Dodici Stelle del Cuore di Gesù”. Dopo ripetute istanze, il 5 febbraio 1881 ottenne di essere ammessa a far parte della nascente Congregazione religiosa delle Suore Terziarie Francescane.
L’amore a Cristo, suo dolce Sposo Crocifisso, è l’elemento che ha vivificato e unificato in profondità le due componenti, che concorrono a delineare le caratteristiche della sua vita religiosa: contemplazione e apostolato.
Madre Margherita aveva una personalità spirituale affascinante: piena di fede, di umiltà, dedita alla preghiera, alla mortificazione, al servizio.
Ancora giovanissima, Don Giuseppe Diacono la scelse come segretaria generale della Congregazione da lui iniziata nel 1880.
Fondata la nuova casa a Birkirkara, nel 1885, Madre Margherita vi fu mandata come superiora e come insegnante.
A lei spetta soprattutto il merito di aver dato un’impronta spiritualmente benefica e apostolicamente dinamica alla Congregazione, che per tanti anni ha guidato e che sempre ha continuato a formare con il suo esempio e con il suo insegnamento; un’impronta che ha favorito il graduale evolversi della Congregazione stessa e il raggiungimento della sua piena identità e maturità carismatica, favorendone la rapida crescita e la vasta diffusione.
Le lettere conservate (poco meno di 200) ci forniscono molte informazioni sulla sua opera formativa. Ricordiamo, in particolare, due aspetti. Uno, di carattere più personale, consisteva nell’esortare e stimolare le consorelle a corrispondere fedelmente e generosamente al dono altissimo della vocazione, facendo di tutta la vita una risposta d’amore all’amore del loro Sposo Crocifisso. L’altro, di carattere più apostolico, consisteva nell’inculcare il principio che l’apostolato, qualunque ne sia l’ambito, è una componente fondamentale della loro vocazione religiosa. In questo contesto è costante l’invito ad “amare l’Amore” e a farlo conoscere ed amare.
Dal 1911 al 1917 fu Superiora nella Casa di Corfù, Grecia. Di questo periodo fornisce lei stessa alcune interessanti notizie nelle sue lettere scritte a Mons. Galea, suo direttore spirituale: ricordiamo il suo desiderio di poter costruire una “decente chiesetta al nostro Prigioniero Amante”.
Dal 1924 al 1929 fu la prima Superiora della Casa di Adorazione alla Valletta, Malta. Nei sei anni in cui visse in questa casa, e che ricorderà sempre con struggente nostalgia, la Madre ebbe modo di ristorare, se non di saziare, la sua ardente ed inesausta sete di intimità con Gesù Eucaristico. Confida ad una consorella in una lettera: “l’amante, quando starà alla presenza dell’Amato, solo a Lui sarà noto ciò che sente”. E al confessore, in un’altra lettera, confida: “dopo un atto di adorazione, mi getto vicino e, secondo le attrattive della sua presenza, mi lascio portare dove, dove vuole!…”.
Dal 1930 ai primi mesi del 1940, tolto un breve intervallo, fu a Xaghra come superiora. Di questo periodo due cose vengono particolarmente rilevate da quanti le furono vicini; la sua tenera sollecitudine verso i malati e gli anziani e la sua assidua cura nella formazione spirituale delle giovani.
Madre Margherita ha svolto questa azione formativa con materna e costante premura anche nei confronti delle consorelle, anzitutto delle giovani ancora impegnate nella formazione iniziale, ma anche delle altre, sia negli incontri personali che nelle lettere a loro indirizzate.
Successivamente, a causa della malattia, rimase abitualmente alla Casa Madre, a Vittoria, Gozo, fino alla morte.
Con Don Giuseppe Diacono Madre Margherita conservò sempre le relazioni più cordiali. Egli continuò a
dare, in molte circostanze, il suo aiuto morale e materiale alle nostre sorelle, tanto che Madre Margherita continuava a considerarlo e a chiamarlo «il Fondatore».
Madre Margherita morì in concetto di santità il 22 gennaio 1952, nella Casa Madre, a Vittoria, Gozo, alla veneranda età di 89 anni, rimpianta dalle sue suore e da tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerla.
Il 4 luglio 1988 è stato aperto nella diocesi di Gozo il processo per la sua beatificazione. Dopo aver raccolto molto materiale documentario e sentito molti testimoni, il 22 gennaio 2000 il processo diocesano è stato chiuso e il 17 febbraio 2000 è stato aperto quello presso la Congregazione dei Santi a Roma.
Il 4 marzo 2004 è stata presentata alla Congregazione dei Santi a Roma la Positio sulla vita e le virtù di questa grande donna.
È comune la convinzione che Madre Margherita sia stata durante la sua vita l’angelo tutelare e la guida spirituale della nostra Congregazione.
Assieme a Don Giuseppe Diacono, essa è da noi giustamente considerata come fondatrice perché:
- salvò la Congregazione quando stava per essere sciolta;
- seppe superare le gravissime difficoltà interne ed esterne dei primi anni;
- esercitò un influsso benefico e costante sulle sorelle con la sua personalità, la sua vita, il suo insegnamento;
- con la sua spiritualità, è per noi guida sicura nella nostra ascesi verso Dio, maestra di santità e della scienza dell’Amore.
Conserviamo con amorosa cura molte lettere (circa 200) da lei scritte ai suoi direttori spirituali e alle sue figlie e sorelle lontane o anche vicine, con cui desiderava mantenere un contatto vivo.
Madre Margherita non ebbe mai la pretesa di insegnare, ma conservò sempre il desiderio di imparare; non si considerò mai perfetta, ma si ritenne sempre principiante; non pensò mai di avere raggiunto la meta, ma camminò, con passo alacre e senza posa, verso di essa.
Per questa sua modestia innata, che la rendeva schiva e timida anche nell’esercizio della sua autorità, per il suo silenzio abituale nutrito di una interiorità profonda e di un dinamismo meraviglioso, per l’intensità dell’amore che guidò tutta la sua lunga vita e il suo fecondo apostolato, oggi si presenta a noi come «Maestra» impareggiabile, alla cui scuola ci possiamo affidare sicure.
Nella sua lunga vita, Madre Margherita ebbe la gioia di vedere la Congregazione crescere nel numero di buone vocazioni e diffondersi nei vari continenti, assumendo sempre più una dimensione internazionale e un’indole missionaria.